Vogliamo turismo e poi gettiamo via le occasioni: Wine&Siena è un’opportunità da non perdere

Come vi suona Wine&Firenze? Perchè rischia di finire così

Dell’articolo pubblicato sulla Gazzetta di Siena la parte migliore sono i commenti sotto il post rilanciato sui social.

“Certo, Firenze lo fa agli Uffizi e Arezzo in qualche museo. A Roma nei musei vaticani…”

“chiudere per sei giorni al pubblico che non beve il museo con due mostre in corso potrebbe essere un motivo sufficiente per spostare la manifestazione altrove. Personalmente in quei giorni ho trovato la mostra di Melotti e quella di Gavazzi chiuse e questo mi ha molto infastidito. Inoltre non si capisce perché una sala dal valore storico-artistico come il Pellegrinaio debba fare da sfondo a una manifestazione che potrebbe essere anche spostata in un capannone dismesso alle Badesse e dal punto di vista delle degustazioni non cambierebbe niente. Dovrebbe essere la manifestazione a valorizzare il luogo (sempre che questo tipo di manifestazioni valorizzi qualcosa) e non il luogo a essere svilito da un evento come tanti altri ce ne sono in giro per l’Italia. Anzi, sarebbe bello che venisse recuperato uno dei tanti spazi non necessariamente nel centro storico per farne uno spazio polifunzionale per ospitare eventi e manifestazioni del genere, magari abbellito con opere di artisti contemporanei”.

“Per me possono andare anche a Prato, chiedere alle aziende di Siena quasi mille ero per un tavolo di 1,5 x 0,8 mt per offrire degustazioni gratuite a tutti non lo trovo molto invitante”.

“Perché il vino si può presentare solo sotto un affresco? tutte le presentazioni famose sul vino (Vinitaly, Brunello, chianti classico etc), se il vino è al centro dell’attenzione, non sono presentati in luoghi con affreschi da preservare. Al SMS ci sono altre sale adatte. Ma Wine Siena vuol essere un happening e non una occasione di utile presentazione della realtà enologica. Basta parlare con i produttori e gli stessi agenti commerciali”.

“A siena non hai spazi espositivi o auditorium grandi. Una soluzione sarebbe quella di montare tensostrutture attrezzate in fortezza, come quando facevano ma mostra dell’antiquariato, come quando negli anni 80 ci fecero SienaVerde. Li c’entrerebbero tutti, ma ci vole la voglia di farlo”.

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