Dall’incontro promosso dal Prefetto di Siena Matilde Pirrera con amministratori locali e Anas, emergono aspetti davvero preoccupanti, al di là delle date per la fine lavori e dell’organizzazione del lavoro nei cantieri.
Scrive il quotidiano La Nazione: “Anas non ci sta a prendersi la croce addosso e, senza girarci intorno, ricorda di aver rilevato anche cedimenti della fondazione in alcuni punti che va rafforzata. La ’Siena-Firenze’, per così dire, è arrivata alla fine del suo ciclo naturale. Di qui la necessità di intervenire (per forza) con azioni urgenti sui cinque viadotti, «se vogliamo garantire il transito. La programmazione la stanno dettando le opere stesse. Nell’arco di 5 anni dovremo fare per forza lavori su 14 importanti e anche su 45 minori per tenerla aperta. E se non sovrapponiamo i cantieri non faremo in tempo quanto necessario per garantire la sicurezza“.
Ecco quello che adesso, di fronte alle parole di Anas, preoccupa veramente: la Siena-Firenze è carente in sicurezza, al punto che ben 5 viadotti hanno necessità di lavori urgenti. E poi la necessità di effettuare, nell’arco di cinque anni, ben 14 lavori importanti, che sta a significare altrettanti cantieri.
O i lavori si fanno, o la strada va chiusa. E se si fanno i lavori, specialmente con le tempistiche attuali, la strada è praticamente impercorribile come accade adesso, visto che per andare da Siena a Firenze (o viceversa) è necessario mettere in conto un viaggio di oltre due ore. Un disastro.
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