Sul turismo natalizio ormai ci si sono gettati in tanti. Un tempo era appannaggio di Bolzano, nato nel 1991, a cui ne sono seguiti altri nell’area del Tirolo con Marano, Bressanone, Vipiteno e Brunico, mete per le quali venivano organizzati un gran numero di tour. Poi nel 1993 è nato quello di Trento , per poi scendere a Bologna e adesso, molto rinomato, è quello di Arezzo. Lo scorso anno è andato oltre il milione di presenze: pullman, camper, auto nel week end hanno riempito i parcheggi cittadini, e da Piazza Grande ha invaso tutta la città con ruota panoramica e casette di legno al Prato, la Fortezza delle meraviglie, il villaggio tirolese e la casa di Babbo Natale in piazza Grande, i mercatini tra le piazze San Jacopo e Risorgimento.
Visto il successo quest’anno il Villaggio Tirolese di Arezzo ha deciso di prolungare il periodo: dal 18 novembre 2023 al 1 gennaio 2024, quarantacinque giorni di filato. E la visita a Arezzo è su tutti i maggiori siti di proposte di viaggi.
A Siena il Natale è considerato un evento marginale. Gli allestimenti sono più per i senesi stessi che per richiamare turismo, ad eccezione del Mercato nel Campo, che anche quest’anno è stato programmato, ma solo per due giorni, il 2 e 3 dicembre. Troppo poco perchè possa diventare una meta di richiamo turistico. E mancano, come d’altronde anche in passato, tutte le proposte di contorno. Infatti sono difficili da considerare un richiamo per i turisti la ruota alla Lizza e le bancarelle quasi buttate là in Piazza Matteotti, che speriamo siano ancora in legno e non con orridi teloni bianchi. E non ci sarà il trenino di Babbo Natale, fortemente criticato gli anni scorsi ma subito compianto quando è stata annunciata l’assenza.
Fa meglio di Siena anche Poggibonsi: sei week end lunghi di mercatini di natale e il terzo week end di dicembre Mercatino Magico, ispirato alle saghe cinematografiche fantasy. E anche Montepulciano, con “Natale a Montepulciano“, tutti i fine settimana dal 18 novembre, che ha raggiunto la decima edizione e che prevede il mercatino caratteristico con casette in legno e la visita al Castello di Babbo Natale.
Per entrare nei circuiti nazionali di richiamo del turismo natalizio è necessario un importante investimento e una programmazione di mesi, che probabilmente l’amministrazione comunale in carica da giugno non ha avuto il tempo di preparare. Peccato, sarà un altro Natale casalingo, ma per l’anno prossimo qualcosa in più sarebbe il caso di fare.