Marta Garosi e Federica Barbucci gli architetti senesi che hanno realizzato Guild Siena da un’Incompiuta

Poco più di due anni fa l’Incompiuta raccontava la storia della Rta di Malizia, ambiziosa realizzazione iniziata oltre 20 anni fa e per lungo tempo rimasta abbandonata, in balia di procedimenti di aste giudiziarie non aggiudicate.

Poi, improvvisamente, ma grazie all’impegno di alcuni senesi, la svolta, l’acquisto e la ristrutturazione.

Ieri l’inaugurazione di quello che deve essere considerato un gioiello alle porte della città. E’ stato necessario un investimento milionario per realizzare Guild Siena, il primo hub di lusso per la terza età. Il progetto nasce dalla partnership tra Guild Living e Specht Group Italia e riunisce un team di esperti globali nell’ambito della terza età e della longevità, per dare vita un modello abitativo completamente inedito in Italia, ma molto in uso nel resto del mondo.

La location, immersa nel verde di un parco di 4 ettari con vista sul centro storico di Siena, è composta da 83 appartamenti dal design elegante e contemporaneo e un’ampia superficie destinata alle zone comuni: area living, ristorante e bar, centro benessere, palestra e piscina, locali per attività culturali e l’intrattenimento. 

E’ destinata ad una clientela facoltosa (si parla di cifre che si aggirano sui 4500 euro al mese), ma ben venga chi sceglie di trascorrere l’età anziana, ma autosufficiente, nella nostra città, portando benessere e indotto.

E sono già oltre 5mila le registrazioni di persone interessate a soggiornare nella location di Guild Siena, dove la qualità dei servizi offerti è garantita dalla partnership con Fondazione Valter Longo e il suo team di biologi molecolari e nutrizionisti, con il presidente della Società Italiana Gerontologia e Geriatria Andrea Ungar e Life3A, studio internazionale di Architettura e Interior Design.

A lavorare sull’obiettivo tecnico di dare nuova vita ad un’incompiuta che sembrava destinata all’oblio, sono state due architetti senesi, Marta Garosi e Federica Barbucci. A loro va il merito di aver interpretato al meglio quello che era stato lasciato in abbandono.

“Quello che abbiamo dovuto fare – spiegano – è un intervento di rifunzionalizzazione dell’edificio già costruito e completato all’85% nella parte ricettiva, ma ormai diventato vecchio, obsoleto e non più attuale dal punto di vista delle prestazioni energetiche, oltre ad essere stato completamente vandalizzato. C’era poi una voragine, là dove ora c’è un parcheggio multipiano di pertinenza. Era solo uno scavo, con dei pali visibili all’esterno, e per buona parte riempito di acqua. In completo abbandono anche il parco, la limonaia e la casa di caccia”.

“Abbiamo dovuto iniziare dallo smantellamento di quello che c’era già – proseguono Marta Garosi e Federica Barbucci – come tutti gli infissi e i bagni, con rubinetti e sanitari, ma completamente vandalizzati, spesso dati alle fiamme”.

“Ritornare a uno stato che consentisse di rifunzionalizzazione è molto più difficile che partire dal foglio bianco nel quale tu realizzi la tua progettualità – proseguono Garosi e Barbucci – oltretutto dovendo stare dentro un budget prestabilito e in periodo Covid, quando era difficile anche trovare un’impalcatura e tutti i costi dell’edilizia erano lievitati”.

L’impresa era anche modificare gli spazi interni: “Abbiamo dovuto realizzare metrature diverse da quelle precedenti e quindi spostare impianti ed allacci su murature già in essere. Non è stata un’impresa facile coordinarci con un team di ingegneri, strutturisti, impiantisti… e soddisfare le esigenze di una committenza che aveva le idee ben chiare”.

E’ con orgoglio che mostrano le aree comuni, ampie ma coinvolgenti, il restauro perfetto della limonaia e della casa di caccia, la grande piscina, il parco che adesso potrà essere utilizzato anche da esterni e scolaresche (previo appuntamento), l’impianto geotermico che è il motore di tutta l’area, rendendola autonoma dal punto di vista dell’efficienza energetica. Un lavoro perfetto.

L’incompiuta adesso non c’è più. Sarebbe bello poter avere un finale simile per tutte le altre incompiute della nostra provincia.

Adesso non mancherà chi avrà da polemizzare su una struttura dal costo sostenibile per pochissimi, senza pensare che potrà portare a Siena una nicchia di facoltosi ben felici di vivere non solo la struttura ma anche tutta la città. Ci sono già 5000 manifestazioni di interesse in arrivo da tutto il mondo.