Un pomeriggio vintage al seguito di un Siena anni ’80

Saranno stati almeno otto anni che non andavo più a vedere una partita del Siena. D’altronde, dopo aver seguito le vicende della Robur per una ventina d’anni per ragioni professionali, era troppo tutto diverso per potersi nuovamente appassionare alla squadra cittadina. E a provocare questo disamore non era stata, come per molti, la perdita dei grandi palcoscenici, ma quella della mancanza di un rapporto più semplice con il mondo del pallone.

Fino all’Eccellenza non eravamo mai scesi ma gli anni ’80 erano quelli che più si avvicinano a quanto stiamo vivendo adesso. Si giocava in un Rastrello con la discesa del prato dove i bambini scorrazzavano tra le gambe dei tifosi, non c’erano fossati a dividere il campo dalle curve, il Murellino era un luogo per tifosi storici e dalla tribuna si gettavano in campo i cuscini a fine partita. Max Paganini e Nelso Ricci salutavano i tifosi fuori dagli spogliatoi e non c’era la polizia a scortare l’uscita dei calciatori, che uscivano invece abbracciati alle fidanzate.

Ecco, questo è quello che si è vissuto nella prima partita “casalinga” nello stadio di Badesse. Nessuna zona transennata intorno allo stadio, uno sportellino per la vendita dei biglietti a 5 euro, nessun tornello nè perquisizione. In curva sono tornati i bambini a correre e tirarsi l’erba, in una sorta di Murellino hanno trovato posto i tifosi più attempati, che a girare lo sguardo sembrava di rivedere anche Luciano e Margherita Capperucci, e, in un clima molto british, durante la partita si poteva comprare birra e pizza al bar interno.

Tanti i tifosi giovanissimi, appena adolescenti, che hanno raggiunto Badesse in motorino e che hanno aspettato i giocatori alla fine dell’incontro. Un Siena vintage (che ha vinto, anche se un po’ fortunosamente) ma che fa dire: “La prossima settimana torno alla partita”. Certo è una gavetta dura, dal palcoscenico della serie A ai derby cittadini il passo è davvero duro, ma se tutto ciò servisse per ritrovare un Siena più umano e quindi più sentito da tutta la città, sarebbe un primo passo importante per riprendere una scalata entusiasmante verso traguardi che sogniamo di ottenere di nuovo.