Chiudono i negozi ma a Siena nessuno si preoccupa: basta aprire un bar

Altre saracinesche chiuse nelle strade senesi. In via Montanini chiude Biosfera, negozio che aveva una propria clientela anche molto affezionata, mentre in via del Moro, il 24 luglio, ha cessato l’attività il panificio del Forno di Ravacciano che aveva tentato l’avventura di aprire un punto vendita centrale oltre a quello di viale Mazzini.

In via Montanini si tratta dell’ennesima chiusura e quella che un tempo era una strada elegante, con negozi di importanti commercianti senesi, adesso si sta trasformando in un deserto popolato da numerose cineserie.

Ma sia in centro che in periferia si contano sempre più chiusure e sempre meno aperture, e così i locali restano vuoti per anni, come accade in via del Moro, dove Prenatal ha lasciato vuoti gli spazi occupati fino al 2016 e da allora così sono rimasti. Da sette anni le vetrine sono chiuse da carta da pacchi. Eppure si tratta di uno spazio molto bello e grande, che potrebbe essere appetibile per numerose attività.

In via Mazzini, lo stesso locale è stato, fino al 2016, la rosticceria La Stazione Vecchia, che sperava di fare affari con i tanti dipendenti della vicina nuova sede Mps, poi si è trasformato in Balloon e dal marzo 2023 è tristemente vuoto. Anche in questo caso ampi spazi che sembrano non interessare a nessuno.

E in via Garibaldi, all’angolo di Piazza del Sale, un altro spazio molto bello ed ampio è stato nel 2016 pizzeria, dal 2017 negozio di abbigliamento, poi nel 2020 Caffè d’autore e nell’ultimo anno un negozio di giochi capace di attirare sia piccoli che grandi, ma poi ha finito anche questo per chiudere.

In centro c’è il “caso” ex Palomar. Nei locali di Palazzo Piccolomini, all’incrocio tra via Rinaldini e Banchi di Sotto, ha aperto, nel 2017, la Palomar, una libreria che ha avuto nel tempo plausi a livello nazionale per la quantità e la qualità di libri offerti, per l’attenzione al cliente e per le iniziative promosse.

Siena è una città che nel tempo ha visto scomparire, senza battere ciglio, Ticci, Bassi, Cartazucchero, Scientifica e anche una parte della Feltrinelli. Nel 2021 da forfait anche Palomar e nessuno si scandalizza.

Il suo posto dovrebbe essere preso da un Risto Bar, come dice l’insegna già presente e le “pecette” attaccate al vetro per la ricerca del personale. Il titolare ha detto pubblicamente che, per aprire, vuole uno spazio all’aperto per i tavoli, nel Chiasso Largo o davanti al Rettorato. Probabilmente è stato accontentato visto che l’apertura si avvicina. Al posto dei libri avremo gli spritz.