Nasce prima l’uovo o la gallina? Un quesito al quale nessuno ha mai saputo dare una risposta. Casomai una propria interpretazione.
Deve nascere prima la struttura per attrarre i turisti facoltosi o avere le infrastrutture perchè il cosiddetto turismo di qualità scelga Siena? Un altro quesito di difficile soluzione.
Il Consiglio comunale nei giorni scorsi ha adottato la variante semplificata al piano operativo per integrazione della destinazione d’uso del fabbricato Palazzo Sozzini-Malavolti in Via Pantaneto, che potrà dunque essere destinato ad un uso turistico ricettivo di tipo alberghiero. Se ne parlava da tempo di questa soluzione ed adesso può diventare realtà.
“Il palazzo storico di proprietà di BNP Paribas, chiuso addirittura dal 2007, ha un elevatissimo valore storico-monumentale ma necessita di importanti lavori di ristrutturazione e riqualificazione, che potranno adesso essere realizzati creando opportunità di investimento e di creazione di turismo di qualità”, spiega l’assessore Capitani.
E di strutture di qualità Siena ha bisogno davvero, come avevo evidenziato in un precedente post.
Adesso avrà la struttura in via Pantaneto, che va ad aggiungersi a quella a Malizia destinata a facoltosi turisti anziani autosufficienti che sarà inaugurata a breve. E si parla anche di una destinazione simile per l’ex Santa Teresa.
Ma queste strutture saranno attrattive solo se la città lo sarà. I turisti facoltosi cercano musei con mostre importanti, eventi internazionali, negozi di brand del lusso. Certamente saranno poco propensi, per raggiungere Siena, a percorrere strade carrettiere a 40 chilometri all’ora. Molto meglio un aeroporto, anche se di lusso e di piccole dimensioni. Oppure vorranno parcheggiare le loro auto (di lusso naturalmente) in una struttura coperta e protetta, non certo in un parcheggio scambiatore. E se sono anziani si sposteranno volentieri in taxi e non certo con il pollicino. E cercheranno ristoranti di qualità, con personale preparato, meglio se uscito da una scuola alberghiera.
Siena è pronta ad offrire tutto questo? No.
E quindi la necessità adesso è lavorare su questo, offrire ancor prima che la necessità venga delusa. Siamo pronti?
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