Ho letto le tracce dell’esame di maturità, sono rimasta sconcertata ma forse ho anche capito perché ai ragazzi non piace, e non sanno, più scrivere. Intanto me li immagino davanti a sette fogli A4 lunghi quanto una Divina Commedia che a leggerli tutti, capirli e immedesimarsi nel contenuto per poi scegliere, già passano le prime due ore. Poi si chiedono riassunti del testo e risposte ad una serie di domande, ingabbiandoli e indirizzandoli in una delle cose che invece dovrebbe sgorgare in maniera fluida e spontanea: la scrittura. Insomma, un tema a quiz.
Nelle due scelte critiche (lettera al Ministro Bianchi e Belpoliti su Whatsapp) si propone addirittura di articolare l’elaborato in paragrafi titolati e poi titolo complessivo riassuntivo: questi non sono temi, sono mini serie tv.
Anche sulla scelta dei brani dei vari autori qualcosa ci sarebbe da dire visto che si è deturpato il bellissimo “Gli Indifferenti” di Moravia, libro pieno di sentimenti contrastanti e decadimento economico e morale, con la domandina sciocca a cui dover rispondere “In che modo la madre pensa ancora di poter intervenire per evitare di cadere in miseria”?
Per finire vorrei capire come è possibile che non si studi (la maggior parte di studenti hanno detto di non averlo fatto nel programma) Salvatore Quasimodo e quindi, suppongo, l’Ermetismo, visto che il poeta ne è stato uno dei maggiori esponenti.
Qui sotto potete leggere tutte le tracce complete (domandine stupide comprese)
Il più bello per me? Federico Chabod, “L’idea di nazione”, ma credo che avrei parlato più dei concetti che rispondere alle domandine, e sarei andata fuori tema. Bocciata.