Incompiuta, ultimo atto a Presciano: una stagione di grande successo

Quella andata in onda mercoledì 7 giugno è stata l’ultima puntata della stagione de L’Incompiuta. Dieci puntate quest’anno, undici nel 2022 (dieci più un “cosa è cambiato dalla stagione precedente”), dieci nel 2021. Trentuno puntate che ricordo una per una, per averle cercate, studiate, inseguito testimonianze.

Una stagione che mi ha regalato molte soddisfazioni, scoprendo che sempre più persone seguono questo format, mi contattano, propongono luoghi, raccontano vicende. Grazie a tutti voi.

Ma grazie soprattutto a RadioSienaTv, con l’editore Elena Pianigiani e il direttore Matteo Borsi che hanno creduto ancora in questo mio progetto, Maria Giulia Corsi che ha effettuato ore ed ore di riprese ed un preciso montaggio (oltre ad essere diventata particolarmente audace), e Antonio Benocci che si è cimentato nelle riprese con il drone che hanno dato un tocco in più alla spettacolarità del racconto.

L’ultima puntata di questa stagione è stata dedicata ad un luogo segnalato da più persone e che veramente meritava di essere portato all’attenzione del pubblico: Presciano e la grande tenuta che è al centro di una intricata vicenda di eredità, affitti, gestioni, procedimenti giudiziari e progetti faraonici mai realizzati. Nel frattempo i cinquanta casali, ma anche la casa patronale, sono andati in rovina. Adesso il Fondo che amministra la proprietà (dell’Istituto per Ciechi Sant’Alessio di Roma) ha deciso di dismettere quello che la contessa Calista Lovatelli aveva lasciato in eredità. Quello che fino a qualche decennio fa era un borgo abitato da tante persone, adesso è un rudere deserto che sarà difficile, e soprattutto molto costoso, riconvertire.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.