Domani, lunedì 17 ottobre, è previsto a Siena l’ennesimo incontro sul referendum. Ci saranno esponenti del Sì e quelli del No, che si confronteranno in accesi testa a testa.
Giusto e ben fatto organizzare simili incontri, che rischiano però di vedersi parlare addosso sempre i soliti. Poi vai per la strada, parli con la gente, e le ipotesi prevalenti per il 4 dicembre sono il Boh, il tanto Noncivo a votare, e soprattutto il Chisenefrega.
Ritengo che voler mantenere la democrazia comporti lo sforzo di accettare di partecipare ad ogni competizione elettorale e referendaria, e che gli astenuti siano solo pavidi Ponzio Pilato.
Penso, però, che se l’astensionismo ha raggiunto i picchi odierni sia arrivato il momento di ascoltare anche le ragioni di chi in cabina elettorale non vuole entrare.
Ed allora sarebbe giusto dare voce, ed ascoltare, anche i menefreghisti del Boh, i talebani del Noncivo, ed i disfattisti del Chisenefrega. Forse dando loro voce si riuscirebbe meglio a capire cosa c’è veramente da cambiare.